Champagne André Clouet
Le Clos de Bouzy Magnum 2011

Lo Champagne Brut Le Clos de Bouzy 2011 di André Clouet è prodotto dalle sole uve 100% Pinot Noir raccolte dalla vecchie vigne del piccolo Clos di famiglia di soli 0,35 ettari nel village Grand Cru di Bouzy della Montagne de Reims. Questo Champagne è l’ultimo Millésime nato dalla volontà di Jean-Francois Clouet e prodotto solo in formato Magnum e a edizione limitata di sole 1.000 bottiglie. L’invecchiamento delle Cuvées avviene nelle barriques di Sauternes dello Chateau Doisy Daene, il remuage è manuale mentre gli zuccheri aggiunti nel dosage rimangono entro i limiti del Brut.

Note di frutti bianchi al naso, che si evolvono in brioche, mandorla e nocciola. In bocca è sottile ma potente, cremosa la bolla e splendido il finale minerale e di grande lunghezza. Le Clos 2009 si addice alle occasioni importanti, cene raffinate e preparazioni ricercate. Ottimo in abbinamento con il foie gras.

Champagne André Clouet

André Clouet e suo figlio Jean Francoise sono proprietari e motore di questo Domaine. Qui tutto è concepito con la massima cura per poter vinificare al meglio il famoso Pinot Noir del comune di Bouzy, 10 ettari classificati Grand Cru collocati su freschi terreni gessosi. Massima attenzione al suolo, al grande terroir ed ai metodi di coltivazione e di vinificazione. Una filosofia semplice e chiara in cui i vigneti sono oggetto delle attenzioni più meticolose. Potatura in verde, lievi manutenzioni conservative, pochi trattamenti solamente con minerali: tutto contribuisce ad ottenere un terroir speciale ed unico. Questo Domaine racchiude dentro di se una parte della sua tradizione ed allo stesso tempo anche l’innovazione apportata dalla nuova generazione che ha trovato in Jean Francoise un importante ambasciatore. Se da un lato il processo di vinificazione è condotto ancora nelle vecchia e tradizionale cantina grazie ad una antica pressa sempre in grado di produrre nettari fini ed armoniosi, da un altro il mosto viene invece raccolto in piccoli ma moderni contenitori troncoconici d’acciaio appositamente fatti costruire su disegno di Jean Francoise. In essi le fermentazioni avvengono esclusivamente con lieviti autoctoni e viene impiegato tutto il tempo necessario per ogni fase della vinificazione. La pulizia è sovrana, cosa non facile da trovare da queste parti. Modernità e tradizione affiancate per ottenere sempre il massimo risultato. Qui a volte si rasenta anche la maniacalità per il dettaglio: le barriques, utilizzate un pò durante la fermentazione ed un po’ per l’invecchiamento, sono tutte usate e provengono tutte dallo stesso fornitore: il famoso produttore di Sauternes Chateau Doisy Daene: solo così infatti si può avere la certezza che siano state perfettamente lavate, sanitizzate e conservate. Racconta Jean Francoise che la scelta dei vini e dei vari cupages avviene solo dopo svariati ed attenti assaggi. Il blending è tutta una questione di scelta: richiede memoria, istinto ed intuizione. Bisogna immaginarsi come lo Champagne sarà dopo essere invecchiato per parecchi anni. Mentre vengono preparate le diverse vasche, allo stesso tempo si preparano le bottiglie. La qualità più importante per il vetro di una bottiglia di Champagne è la solidità per poter resistere all’alta pressione. Quindi, fatta questa scelta importante, le bottiglie piene vengono portate nei lunghi cunicoli gessosi della cantina del Domaine per un minimo di tre anni. Durante questo lungo riposo si forma così un sedimento causato dalle particelle sospese nel vino. Per questo le bottiglie vengono messe in contenitori speciali tipo alveari, conosciuti come pupitres, dove vengono tenute inizialmente in posizione orizzontale. Quindi viene eseguito il remouage, ovvero il famoso processo di rotazione mescolata di ogni bottiglia, un po’ verso destra ed un po’ verso sinistra. Questo processo concentra tutti i sedimenti nel collo della bottiglia, vicino al tappo che vengono accuratamente espulsi grazie al successivo degourgement manuale. Nasce così il magico vino destinato ad essere il re delle festività.