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Champagne Recentemente Degorgiati: la piacevole freschezza di un’attesa

Dégorgement: parola magica che ritorna spesso parlando di Champagne. Ma di cosa si tratta? Di una fase fondamentale nel processo produttivo. In italiano si traduce con il termine sboccatura ed è ciò che consente di espellere dalla bottiglia i lieviti residui che hanno permesso al vino di rifermentare. Solo così, infatti, si potrà donare limpidezza a uno Champagne.

Passaggio molto delicato, può essere effettuato manualmente, con il cosiddetto dégorgement à la volée, o grazie all’aiuto di una macchina, attraverso il metodo à la glace.

All’interno del variegato universo delle bollicine più famose al mondo, uno spazio particolare se lo ritaglia una categoria che proprio in tema segue logiche e tempistiche tutte sue: quella degli Champagne Recentemente Degorgiati.
Si tratta, infatti, di etichette speciali, il cui dégorgement viene specificatamente ritardato rispetto alle normali pratiche, così da garantire al vino la massima freschezza. Attenzione, però: questo non significa che stiamo parlando di millesimi recenti.

All’opposto, gli Champagne Recentemente Degorgiati sono spesso riserve che hanno atteso pazienti per anni e anni, e di cui – a prescindere dall’annata – si consiglia un’esperienza di degustazione poco dopo effettuata la sboccatura.

Champagne Recentemente Degorgiati: la complessità dei lunghi affinamenti


Tra i più celebri nella categoria vi è senza dubbio il Bollinger Champagne Extra Brut R.D. : un’invenzione della stessa Madame Lily Bollinger. Dal suo lancio (la R.D. 1952) a oggi, con l'edizione R.D. 2007, solo 21 i millesimi ritenuti degni di questa speciale cuvée de prestige “evoluta”. Un emblema, in cui convivono freschezza e complessità della Champagne: il merito è dell’essenziale opera del tempo e del savoir-faire della storica Maison.

jacquesson_738_degorgement_tardif_glugulp_champagne.jpg

Elementi che ritroviamo anche in un altro volto noto tra gli Champagne Recentemente Degorgiati: il Jacquesson Champagne Extra Brut Cuvée 738 Dégorgement Tardif. In questo caso, si parla di un assemblaggio tra vini della stessa vendemmia completato da vins de réserve gelosamente conservati in cantina per anni. E a differenza della più classica Cuvée numerata firmata Jacquesson, nel Dégorgement Tardif il riposo sui lieviti si protrae per oltre sette anni.

louis_roederer_cristal_1995_vinotheque_champagne_glugulp.jpgAltro mito destinato a pochi è il Louis Roederer Champagne Brut Cristal Vinothèque 1995. Bottiglie conservate per anni in ambienti dove domina la più completa oscurità. Un equilibrio perfetto di armonia, maturità e freschezza. Questi i segni particolari di una cuvée che ha fatto la storia dello Champagne fin da quando era l’etichetta riservata alla corte dello Zar.

dom_perignon_p2_vintage_2002_champagne_glugulp.jpgSe si parla di perfezione, poi, non si può tralasciare di citare Dom Pérignon. Il Plénitude 2 Vintage 2002 è uno Champagne frutto di oltre 16 anni di attesa e il secondo step di una scala che, nel successivo e ultimo gradino (la Troisième Plénitude), raggiunge i 25 anni di elaborazione. Intensa, vibrante e incisiva, la P2 è rilasciata soltanto quando l’energia che la contraddistingue ha raggiunto il suo apice evolutivo.

Fa parte dell’omonima esclusiva collezione Deutz gli Champagne Vinothèque: una gamma di vecchi millesimi, dove il dégorgement recente segue anni di paziente attesa, in un’apposita zona della cantina della Maison specificatamente destinata a proteggere questi preziosi tesori.
È frutto dell’assemblaggio di Pinot Noir (40%) e Chardonnay (60%) delle migliori annate il Gosset Champagne Brut 15 Ans de Cave: il segreto di quali siano i millesimi che lo compongono, tuttavia, non è stato svelato, ma di questa perla conosciamo la data di tiraggio (1999) e l’esiguo, dunque esclusivo, numero di bottiglie prodotte (5mila).

vazart_coquart_guy_michel_champagne_glugulp.jpgA concludere la vibrante rassegna dedicata agli Champagne Recentemente Degorgiati, non può mancare la voce dei Vignerons. Il Vazart-Coquart Champagne Extra Brut Le Millésime 1995 è figlio del villaggio dove sono situate le vigne del Domaine: il Grand Cru di Chouilly. Più nello specifico, è compendio del suo pregiato Chardonnay, raccolto nelle parcelle più vocate, e di un affinamento sui lieviti di oltre 22 anni: per un Blanc de Blancs davvero d’exception.

L’ultima etichetta è anche la più datata: il Guy Michel & Fils Champagne Extra Brut Vinothèque Millésime 1982. Uno Champagne proveniente dalla collezione delle migliori vendemmie e che si erge a simbolo dello stile di chi lo produce, le cui creazioni – per scelta – non sono messe mai in vendita prima di sette anni dall’imbottigliamento.

La selezione degli Champagne Recentemente Degorgiati di GLUGULP! è qui, a portata di click.